Come un fatto senza commento – Raniero Fontana

 

Cristiani ed ebrei 
Israele e le genti

Prefazione di Gadi Luzzatto Voghera

 

 

«… Raniero, un amico in cui non c’è falsità»
Francesco sj
[dalla corrispondenza privata di Dan Eliezer con Francesco Rossi De Gasperis sj]

Il libro offre lo spaccato di una riflessione condotta dall’A. in quasi quarant’anni di studio e di ascolto di Israele. La prospettiva dell’A. è da sempre quella di un ascolto di Israele prioritario rispetto alla sua interpretazione. Egli ascolta nella testimonianza di un Israele oggi vivo più che mai la voce stessa del Sinai. Il titolo del libro è perciò significativo: l’A. lo deve a un amico talmudista che chiedeva di essere ascoltato e accettato per quello che è, vale a dire a prescindere da una qualunque teologia, ben sapendo che i cristiani ne hanno sempre una a portata di mano; e dunque, di essere accettato “come un fatto senza commento”. Forte del suo ascolto, l’A. ha intrapreso la sua démarche in ambiti distinti. Nella prima parte del libro, l’A. entra nello spazio delle relazioni tra ebrei e cristiani, per posizionarsi rispetto ai cristiani, non potendo così evitare neppure il sofferto confronto con figure a lui particolarmente care, maestri e colleghi gerosolimitani. Nella seconda parte del libro, l’A. entra nello spazio delle relazioni tra ebrei e non ebrei, per posizionarsi rispetto allo stesso Israele.

 

 

 

Raniero Fontana è filosofo, teologo ed ebraista. Ha vissuto ventinove anni a Gerusalemme dove ha insegnato e collaborato con istituzioni accademiche di Israele, sia cristiane (Institut Pontifical Ratisbonne, Institut Albert Decourtray) sia ebraiche (Shalom Hartman Institute, Hebrew University). Attualmente risiede a Trieste. È autore di numerose pubblicazioni, di articoli e di libri. Tra i più recenti segnaliamo: André Neher, philosophe de l’Alliance, Albin Michel 2015; Diario noachide. Un non ebreo ai piedi del Sinai, Gabrielli Editori 2015; Gesù ebreo, Effatà Editrice 2017; La cittadinanza sinaitica, Mimesis 2019; Parole a doppio taglio. La controversia nella cultura rabbinica, Pazzini Editore 2021.

 

 

 

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L’autista di Berlinguer – Alberto Menichelli

 

Quindici anni con il segretario del PCI

Prefazione di Bianca Berlinguer
Postfazione di Walter Veltroni
Con una nota di Luca Telese

 

 

Nel centenario della nascita del leader della sinistra italiana.

«Ricordi, aneddoti, emozioni, incontri, timori. Uno scrigno che conserva momenti irripetibili», la Repubblica

Questo è un libro di memorie pubbliche e private: un frammento di storia del nostro Paese.
L’autore, Alberto Menichelli, è stato l’autista personale di Enrico Berlinguer, probabilmente il politico più amato dalle masse del dopoguerra, certo il più rimpianto.
Dei lunghi anni trascorsi fianco a fianco con il segretario del pci, Menichelli racconta fedelmente gli avvenimenti, i luoghi, le emozioni. Il coraggio di sfidare ogni giorno la minaccia terroristica. Gli aneddoti del quotidiano, che ci restituiscono il ritratto forse più vero dell’uomo Berlinguer, la sua semplicità, la dirittura morale. Fino alle ultime ore della vita del leader, dopo quel drammatico comizio a Padova: che Menichelli rievoca con intatta emozione, offrendoci una testimonianza diretta preziosa e toccante.

 

Alberto Menichelli è stato capo della vigilanza di Botteghe Oscure, autista personale e capo-scorta di Enrico Berlinguer dal 1969 al 1984.

 

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Salvineide – Carlo Cornaglia

In rime il mito di Capitan Mojito

«Se fossi Salvini, mi sentirei quasi orgoglioso di essere stato preso per il culo così bene. Ma è anche vero che, se fossi Salvini, questo libro non lo capirei: troppo arguto, troppo intelligente. Troppo ben scritto: schiena dritta e penna vivida, onestà intellettuale e passione civile».
– Andrea Scanzi

Salvineide. In rime il mito di Capitan Mojito è una biografia in endecasillabi di Matteo Salvini.

Carlo Cornaglia, già autore della Berlusconeide e de La renziana commedia conduce il lettore alla scoperta della vita di un altro protagonista della tutt’altro che nobile politica italiana, di un altro dei nostri “peggiori”. Dal Cavaliere che «col suo far da astuto delinquente è stato un tipo quasi divertente» e da Renzi, «il tosco fanfarone che spara sol scemenze nell’agone» si passa a Salvini, «il Felpa, il Ruspa, il Bufalaro verde, il furbacchion che vince pur se perde».

I sei capitoli della biografia narrano la vita politica, e non solo, del prode Capitano: dalle gesta del piccolo prodigio meneghino al suo curriculum scolastico, dal Che Guevara che sfoggia l’orecchino al sedicente giornalista, dal pony express, rider ante litteram, al baby sitter, dal tignoso consigliere comunale allo scalatore della Lega, dall’ammiratore di Bossi al traditore del Senatur, dall’ipocrita baciapile all’uomo che coccola i gatti nel gattile, dal latin lover Capitan Mojito all’ «Icaro che vola ma si schianta perché l’ala gli cola», dal sovranista alla Viktor Orbàn all’europeista alla Mario Draghi.

Un tutto Salvini che diverte e indigna, che stupisce e allarma.

 

Carlo Cornaglia (Torino, 1935) dopo una vita da top manager ha deciso di sacrificare un po’ di sabauda sobrietà alla sua passione: la satira politica in rima. Il suo primo libro in ottonari, Sua Presidenza, esce nel 2002 per CeT ed è dedicato alle gesta di Berlusconi. Seguono, fra gli altri, Qui finisce l’avventura (Nutrimenti 2004), Il grande gioco dell’oca della politica italiana (Robin 2007) dedicato alla nascita del Partito democratico, Berlusconeide, poema cavalieresco in endecasillabi (Aliberti 2010), monumentale biografia del Cavaliere e La renziana commedia, biografia del Bomba (Aliberti 2016).

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Il manuale Cencelli – Renato Venditti

Un documento sulla gestione del potere

Con una prefazione di Luca Talese

«L’essenza del Cencelli è la capacità di analisi che devi avere per comprendere i rapporti di forza più segreti che regolano gli equilibri di potere.»

 

 

Passano i decenni della nostra storia repubblicana, le stagioni politiche, i partiti e i leader.
Ma lui non passa mai di moda. Alla fine, resta il Vademecum per eccellenza, il Metodo “infallibile” per spartirsi il potere in Italia. Il manuale Cencelli.
Questo libro di Renato Venditti, uscito in prima edizione nel 1981, è un classico del giornalismo politico italiano: il testo che meglio spiega in cosa esattamente consista questo metodo e con quali modalità venga applicato. Ancora oggi.

«La democrazia, in un Paese complesso come l’Italia, ha bisogno di stratificazione, di ricchezza. Abbiamo per anni immaginato il cambiamento, l’evoluzione delle nostre istituzioni, raccontato perfino con una punta di impertinenza la classe dirigente di cui Cencelli è l’ultimo dinosauro, l’ultima memoria.
Adesso il manuale è davvero un libro metafisico, un piccolo grande valore per traversare, con i piedi per terra e la memoria di ciò che è stato, la stagione della rabbia».

 

Esce in libreria la nuova edizione di Il manuale Cencelli, arricchita da un’intervista esclusiva di Mariella Venditti a Massimiliano Cencelli.

 

 

Renato Venditti (1926-2015), nato e vissuto sempre a Roma, ha cominciato a fare il giornalista da giovanissimo. Stimato notista politico, ha lavorato prima per «l’Unità» e poi per «Paese Sera». Nel 1983, dopo la chiusura di «Paese Sera», ha iniziato a collaborare con l’AGL l’agenzia dei quotidiani locali del Gruppo Espresso. Decano della sala stampa di Montecitorio, per gran parte della sua carriera ha raccontato senza condizionamenti le vicende della Democrazia Cristiana, guadagnandosi la stima dei suoi massimi esponenti. Oltre al Manuale Cencelli (Editori Riuniti 1981) ha scritto il romanzo La cricca. Vita di famiglia nella dittatura (Nutrimenti 2008).

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Lo straccio rosso – Vauro Senesi

Intervista di Francesco Aliberti

Prefazione di Luciano Canfora

 

 

Un dialogo sul comunismo, fra pubblico e privato, che diventa l’autobiografia di un comunista: i sogni, le speranze, le delusioni, la passione per un’idea che ti riempiva la vita e ti rendeva felice. Che vi piaccia o no, questo è Vauro.

 

L’idea dell’uguaglianza radicale fra gli esseri umani è antica come la nostra stessa civiltà, e non morirà mai. Ce lo ricorda lo storico Luciano Canfora, nella prefazione a questo libro. Se è vero che del comunismo – inteso non come sistema politico ma come idealità a cui sacrificare tutte le proprie energie e la vita stessa – c’è ancora tanta nostalgia in giro, chi meglio di Vauro Senesi in arte Vauro può spiegarcene le ragioni? Lui che è ormai lo “straccio rosso” per eccellenza, bersaglio preferito dagli anticomunisti di tutte le latitudini, e che non fa niente per evitarne gli strali, anzi. L’identità di sinistra è il tema attorno al quale ruota questo serrato e informale dialogo con Francesco Aliberti, condotto con la libertà di essere politicamente scorretti. Vauro ne approfitta per raccontarci anche della sua vita, avventurosa, passionale e unica, di cosa significasse avere un sogno, un’utopia, una speranza. Poi ci sono i nodi dell’attualità. I migranti; i lavoratori e il valore stesso del lavoro oggi; il divario crescente fra ricchezza e povertà; il rapporto con la religione e le religioni, così difficile per chi fa satira tanto da costarti la vita, a volte. Al di là della nostalgia per luminose, passate stagioni, si sente aria di slancio, di speranza. Lo ribadisce lo stesso Vauro, nella chiusa del libro: «Vorrei dedicare queste nostre parole a chi è curioso, a chi ancora resiste».

 

Vauro Senesi, noto semplicemente come Vauro (Pistoia, 24 marzo 1955), è un disegnatore, editore, personaggio televisivo e attore italiano. È tra i vignettisti satirici più conosciuti in Italia. Collabora stabilmente con «il Fatto Quotidiano» e «Left»; è storico collaboratore delle trasmissioni tv Annozero e Servizio Pubblico di Michele Santoro con Marco Travaglio. Inizia la sua attività nel 1977, fondando con Pino Zac «IL MALE», rivista cult della satira italiana, che ha fatto risorgere con la complicità di Vincino. Ha lasciato il segno su molte testate, da «Satyricon» a «Cuore», da «Smemoranda» a «Boxer», dal «Manifesto» al «Corriere della sera».

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Kualid che non riusciva a sognare, La scatola dei calzini perduti (Premio selezione Bancarella 2010), Farabutto, Il respiro del cane, Critica della ragion satirica, Storia di una professoressa, Toscani innamorati, Buongiorno professoressa, Tutto Vauro, Dio è tornata. Si è fatta donna per noi.

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