Il Libro Bianco di Pasolini – Francesco Aliberti, Alessandro Di Nuzzo, Enzo Lavagnini

Con un’intervista a Furio Colombo

 

 

La raccolta dei processi a Pier Paolo Pasolini

Il Libro Bianco delle sentenze / stilato contro di me dalla magistratura italiana / sarà il libro più comico / Per me è stato una tragedia

Trentatré processi. Centinaia di udienze. Tre condanne in primo grado; due assoluzioni nei gradi successivi, un paio di amnistie. Numeri da capo della criminalità. Invece stiamo parlando del più importante intellettuale del secondo Novecento italiano: Pier Paolo Pasolini. Fu persecuzione giudiziaria? Per rispondere a questa domanda, si è ritenuto di dover stilare, nel centenario della nascita, quello che Pasolini stesso aveva suggerito: il Libro Bianco della sua odissea con la giustizia italiana.
Trascrizioni degli interrogatori. Requisitorie dei PM. Sentenze. Articoli di quotidiani e riviste. Questo volume parla prima di tutto attraverso i documenti; entra nelle aule di giustizia, fa parlare i protagonisti con la loro stessa voce, come in un dramma teatrale.
Certo, è forte l’impressione che, come scrisse Stefano Rodotà, contro Pasolini si sia celebrato “un processo solo” con una sola finalità: “Mettere in dubbio la legittimità di un’esistenza”, di quella coscienza scomoda e potenzialmente devastante che in tanti, nel Paese, temevano.

 

Francesco Aliberti

Nato a Sassuolo, editore e giornalista, vive e lavora fra Novellara e Roma.

 

Alessandro Di Nuzzo è direttore editoriale del marchio Aliberti dalla sua nascita nel 2001. Ha curato volumi antologici di poesia e narrativa italiana e straniera. È autore del romanzo “La stanza del Principe”, Premio Mazara Opera Prima 2015.

 

Enzo Lavagnini

(Roma), critico, autore e scrittore, si occupa di storia del cinema. Ha pubblicato: Pasolini (Sovera, 2009); Il giovane Fellini nello splendente fulgore della vita (Palombi, 2011); Rapporto Confidenziale. Luigi Di Gianni, cinema e vita (Nuova Cultura, 2012). Inoltre ha contribuito al volume Il maestro e la meglio gioventù: Pasolini e la scuola (Aliberti, 2005). Scrive per “Bookciak magazine”, “Diari di Cineclub”. È responsabile dell’Archivio Pier Paolo Pasolini di Ciampino. È nel Comitato Scientifico del “Centro Studi e Ricerche Pier Paolo Pasolini” (Università emui EuroMed – Universidad Complutense – Madrid / Roma). È componente del Cda del Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani.

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Gino Bartali – Leo Turrini

L’eroe del ciclismo che salvò gli ebrei e divenne Giusto fra le nazioni

 

 

Quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali, cantavano Paolo Conte ed Enzo Jannacci.
E davvero di strada ne ha fatta tanta, il “Ginettaccio”: nelle corse e fuori dalle corse, nella sua irripetibile vita che ha attraversato il Novecento.
Quella splendida pedalata che è stata la vita di Bartali è raccontata da un vero scrittore di sport come Leo Turrini, che ci restituisce un ritratto fulminante come un film neorealista. Non solo l’asso del pedale, non solo il rivale di Coppi in un duello passato all’eternità. Ma anche l’uomo che salvò quasi mille ebrei dai nazisti. E che contribuì, con la sua vittoria al Tour de France 1948, a far sì che l’Italia non sprofondasse nel caos dopo l’attentato a Togliatti.
Io sto qui e aspetto Bartali, cantavano Conte e Jannacci. Anche noi – si può dire – aspettiamo ancora un campione, un eroe, un uomo così. Sapendo che difficilmente, da quella curva, arriverà mai un altro come lui…

 

Leo Turrini è nato nel 1960 a Sassuolo, a pochi chilometri da Maranello. Nel suo lavoro di giornalista e scrittore ha raccontato vittorie e sconfitte della Ferrari, un’azienda che per lui è anche un pezzo di cuore. Da oltre trent’anni racconta per i quotidiani del gruppo Poligrafici i grandi eventi dello sport. Ha scritto le biografie di Enzo Ferrari, Gino Bartali, Michael Schumacher e Lucio Battisti.

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Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore – Dianella Bardelli

Lenore Kandel, la musa dell’amore hippy

 

 

Lenore Kandel è una figura tutta da scoprire per il pubblico italiano. Il suo libro di poesie The Love Book provocò un terremoto nell’America degli anni Sessanta. Lenore fu tra le protagoniste della Summer of Love di San Francisco nel 1967: la stagione che avrebbe dovuto cambiare il mondo.
Bellezza carismatica, forme rotonde e sensuali, un carattere forte e sereno, Lenore si legò a Bill, un membro della banda degli “Hell’s Angels”. Proprio dal loro incontro comincia questa biografia romanzata, che trova una improvvisa, drammatica svolta nell’incidente in moto della coppia, da cui Lenore uscirà menomata e reclusa in casa per il resto della vita.
Al centro di tutto resta The Love Book, un inno all’eros fra i più espliciti e totali che siano mai stati scritti. Sono passati cinquant’anni e più: ma la sua forza esplosiva, la sua quasi divina energia sensuale scuoteranno ancora le lettrici e i lettori di oggi.

 

Daniela Bardelli ha pubblicato vari romanzi. L’ultimo, nel 2018, dal titolo 1968 , è dedicato alla Bologna di quell’anno. Ha insegnato Lettere e scrittura creativa.

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Una storia d’inverno – Massimo Storchi

Gli strani casi di Dario Lamberti vol.4

 

 

Dicembre 1956.
Una casa ospitale per borghesi facoltosi e ragazze disponibili, ricatti e omicidi nella Reggio agitata dall’invasione sovietica dell’Ungheria e lanciata nella speculazione edilizia mascherata da benefica ricostruzione.
Dario, ancora in bilico fra passato e presente, insegue ricordi e pensieri ma si ritrova a confrontarsi ancora con la sua famiglia, irreprensibile e al di sopra di ogni sospetto.
O che almeno così deve apparire. Ma i fratelli non si possono scegliere e Dario dovrà fare i conti con una parte importante della propria vita e capire che non sempre il passato è una buona meta dove rifugiarsi.

Quarta puntata dei casi di Dario.
Siamo nell’Italia delle “case chiuse”: alla vigilia ormai della loro sofferta, reale chiusura, che avverrà nel 1958.
Per chi ama le storie più oscure ambientate nella profonda provincia, questa intricata indagine di Lamberti ha tutto il profumo di un giallo alla Simenon in versione italiana, o di un noir francese trapiantato nelle nebbie e nel gelo della pianura padana.

 

 

Massimo Storchi, storico e archivista, è Direttore del Polo Archivistico del Comune di Reggio Emilia. Ha pubblicato diversi saggi su fascismo, cooperazione, Resistenza e antifascismo. Suoi testi e contributi sono stati pubblicati in UK, Germania, Russia.

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Il giudizio di Salomone – Vittorio Pavoncello

Israele-Palestina

 

 

«Oggi, più che mai, una sconfitta dell’antisemitismo e antiisraelitismo passa inevitabilmente attraverso una soluzione del conflitto israelo-palestinese. […] I contenuti, le soluzioni qui proposte non incontreranno immediatamente il consenso, e probabilmente saranno più le ostilità che le concordie».
Il giudizio di Salomone è un pamphlet appassionato e destinato a far discutere.
La proposta di Vittorio Pavoncello si ispira al celebre episodio biblico di Salomone e del suo giudizio sul bambino conteso da due madri. Se esse non arrivano a un accordo, a uno slancio verso la salvezza della vita, il bimbo morirà.

Secondo l’autore, una metafora forte che ben si adatta al conflitto Israele-Palestina. Di morti ce ne sono stati già tanti, molti di essi bambini, appunto. La scelta è fra proseguire egoisticamente nel proprio diritto su un figlio, oppure optare per la vita della prole con uno spirito di abnegazione che solo una madre autentica può avere verso la propria creatura.

L’idea dell’autore è di dividere i palestinesi in due Stati e di riformulare la geografia di Israele e Gaza, con tutto quello che comporta. Non sarà facile: ma se si vuole davvero trovare una soluzione a un dramma che si trascina da troppo tempo, bisogna avere il coraggio dell’impopolarità.
Perché «la pace è una cosa nuova e nelle novità va cercata, perché possa sorprendere e rendere la guerra una pratica obsoleta».

Un libro che si offre con coraggio come una originale proposta di analisi e soluzione per uno dei più drammatici problemi dell’età contemporanea: la questione israelo-palestinese. Questa infinita storia «che consuma di energie, risorse e paure il cuore del Medio Oriente ha solo in apparenza due nemici eterni e mortali», scrive Furio Colombo nella Prefazione.
Il libro di Pavoncello «è una riflessione che spinge ad altre riflessioni e diventa una sorta di anticipazione a fatti che potrebbero accadere o che stanno già accadendo».

 

 

Vittorio Pavoncello è regista, scrittore, artista. Fra le sue opere: Spam story e Tutte le foto del mondo tranne una, Profumo di fascismo e sali del Mar Morto, Il serpente nel Big bang, Cheese!, con Furio Colombo Hitler non è mai esistito. Un memorabile oblio e Ultime grida dalla storia.
Interessato fin dai suoi esordi come regista al tema della Shoah e dell’antiisraelitismo, ha curato per sei edizioni il Premio Teatro e Shoah con il CeRse dell’Università di Tor Vergata e la Fondazione Museo della Shoah. È direttore artistico dell’Associazione ecad e ideatore di SpamLife. Di recente ha creato gli Stati Generali della Memoria.

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Bergamo viva – Angelo Maurizio Mapelli e Olimpio Talarico

Guida alla città con Tasso, Donizetti, Mayr, Carrara, Garibaldi e Papa Giovanni XXIII

Bergamo, la Città Alta e la Città Bassa, preziosi gioielli della civiltà urbana d’Italia.

 

 

Una guida turistica agile e snella. Utile per visitare la città in un solo giorno, se si va di fretta. Ma anche per fermarvisi un po’ di più. Perché Bergamo è uno scrigno ricchissimo di storia e arte, contornato da colline fertili e coloratissime. Davvero, uno dei luoghi più belli del nostro meraviglioso Paese.

Chi non ha mai visto Bergamo, non sa cosa si perde. Per il viaggiatore che percorre la penisola alla ricerca di storia e cultura, Bergamo può dirsi a buon diritto una delle tappe imperdibili. Per la sua innegabile bellezza; per la riservatezza e la civiltà che si respira dappertutto.
La Città Alta è un angolo di Toscana in Lombardia, con torri patrizie, piazze fascinose, teatri, case di prestigio, il tutto incastonato in un fondale di splendide colline. La Città Bassa è brulicante di vita, strade, monumenti e architetture magnifiche.
La pandemia ha colpito terribilmente questa città con il suo territorio. La ripresa delle attività sarà l’occasione per insediarsi stabilmente fra le destinazioni turistiche italiane da non perdere. Questa guida vuole dare il suo contributo, accompagnando il turista-lettore grazie a ciceroni d’eccezione, come Torquato Tasso, Gaetano Donizetti, Giuseppe Garibaldi, Papa Giovanni XXIII.
A dispetto di certi luoghi comuni sorti negli ultimi decenni, il senso di italianità di questa perla del Nord produttivo è vivo e radicato; così come il suo amore per la cultura e il buon vivere, che la laboriosità dei bergamaschi non ha mai cancellato, ma solo abilmente dissimulato.

 

Angelo Maurizio Mapelli, docente di Italiano e Storia, vive a Bergamo. Ha pubblicato romanzi e racconti. Nel 2018, con Il viaggio di Lady Griffin, ha vinto il primo premio assoluto al 12° concorso nazionale di narrativa Salvatore Quasimodo. Per Compagnia editoriale Aliberti ha pubblicato L’incanto di un verso.

Olimpio Talarico, crotonese di nascita, dal 1994 vive a Bergamo, dove insegna materie letterarie. Per Compagnia editoriale Aliberti ha pubblicato Amori regalati (2017), vincitore della xxiv edizione del Premio letterario Città di Cava de’ Tirreni e del Premio Carver e Cosa rimane dei nostri amori (2020), segnalato al Premio Strega 2020 da Ferruccio De Bortoli.

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Salvineide – Carlo Cornaglia

In rime il mito di Capitan Mojito

«Se fossi Salvini, mi sentirei quasi orgoglioso di essere stato preso per il culo così bene. Ma è anche vero che, se fossi Salvini, questo libro non lo capirei: troppo arguto, troppo intelligente. Troppo ben scritto: schiena dritta e penna vivida, onestà intellettuale e passione civile».
– Andrea Scanzi

Salvineide. In rime il mito di Capitan Mojito è una biografia in endecasillabi di Matteo Salvini.

Carlo Cornaglia, già autore della Berlusconeide e de La renziana commedia conduce il lettore alla scoperta della vita di un altro protagonista della tutt’altro che nobile politica italiana, di un altro dei nostri “peggiori”. Dal Cavaliere che «col suo far da astuto delinquente è stato un tipo quasi divertente» e da Renzi, «il tosco fanfarone che spara sol scemenze nell’agone» si passa a Salvini, «il Felpa, il Ruspa, il Bufalaro verde, il furbacchion che vince pur se perde».

I sei capitoli della biografia narrano la vita politica, e non solo, del prode Capitano: dalle gesta del piccolo prodigio meneghino al suo curriculum scolastico, dal Che Guevara che sfoggia l’orecchino al sedicente giornalista, dal pony express, rider ante litteram, al baby sitter, dal tignoso consigliere comunale allo scalatore della Lega, dall’ammiratore di Bossi al traditore del Senatur, dall’ipocrita baciapile all’uomo che coccola i gatti nel gattile, dal latin lover Capitan Mojito all’ «Icaro che vola ma si schianta perché l’ala gli cola», dal sovranista alla Viktor Orbàn all’europeista alla Mario Draghi.

Un tutto Salvini che diverte e indigna, che stupisce e allarma.

 

Carlo Cornaglia (Torino, 1935) dopo una vita da top manager ha deciso di sacrificare un po’ di sabauda sobrietà alla sua passione: la satira politica in rima. Il suo primo libro in ottonari, Sua Presidenza, esce nel 2002 per CeT ed è dedicato alle gesta di Berlusconi. Seguono, fra gli altri, Qui finisce l’avventura (Nutrimenti 2004), Il grande gioco dell’oca della politica italiana (Robin 2007) dedicato alla nascita del Partito democratico, Berlusconeide, poema cavalieresco in endecasillabi (Aliberti 2010), monumentale biografia del Cavaliere e La renziana commedia, biografia del Bomba (Aliberti 2016).

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L’oro nelle cicatrici – Gianluca Mangeri

In corsia ho imparato a ricevere

«Ricordatevi che, quando il vostro cuore si sente inquieto, quando il vostro cuore è nel dolore, quando il vostro cuore sembra spezzarsi, allora, ricordatevi di questo: Io sono prezioso per Lui. Mi ama. Mi ha chiamato per nome».
Madre Teresa di Calcutta

C’è qualcosa che emerge dal buio del dolore e che va oltre il Covid. È l’oro della speranza quello che don Gianluca Mangeri raccoglie in ospedale, da novembre 2020 a maggio 2021, incontrando persone malate e operatori sanitari. Lui stesso malato nella prima ondata ne porta le cicatrici che lo rendono particolarmente sensibile a cogliere i vissuti delle persone e a raccontarli in brevi storie. In ciascuna di esse, come pagliuzze d’oro, emergono risorse di umanità da cui l’autore impara e da cui si lascia trasformare.
È un libro che rimane aperto e guarda “oltre”. In particolare all’Africa, per sostenere la campagna di vaccinazione anti-Covid dei medici con l’Africa CUAMM. Da Covid a Covid, da oro a oro, per espandere la “colata” della speranza.

Il volume – arricchito dalla prefazione del francescano Padre Enzo Fortunato e dalla postfazione della giornalista Elisabetta Reguitti – è un manifesto di memorie e di speranza, un racconto in prima persona, che dà voce, nel segno della dignità, alla sofferenza personale e collettiva nelle corsie di ospedali e nelle terapie intensive. L’autore, prima medico e poi sacerdote, attinge al suo vissuto personale per condividere con il lettore i sentimenti, le paure e il senso di smarrimento incontrato negli occhi e nelle parole di uomini e donne che il virus ha travolto in una tempesta che papa Francesco, nella sera del 27 marzo 2020, ha definito inaspettata e furiosa, nella quale tutti ci siamo trovati nella stessa barca, fragili e disorientati, bisognosi di conforto vicendevole.

 

Gianluca Mangeri (1972) medico oncologo, sacerdote diocesano, è cappellano presso l’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia.

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Ayrton Senna – Leo Turrini

Il pilota immortale

«Lo avevamo ammirato nello splendore del suo picaresco talento. Picaresco e piratesco. Perché Ayrton Senna non era un santo. Non voleva esserlo. […] Nessuno muore mai davvero fin quando qualcuno sarà in grado di ricordarlo. Dai, Ayrton. La corsa continua».

 

 

Questa non è una biografia di Ayrton Senna.
Questa è la storia di un’amicizia tra un giornalista e un pilota. Tra Ayrton e Leo.
Da quella maledetta domenica di Imola del 1994, Senna si è insediato nella memoria collettiva come uno dei grandi miti sportivi contemporanei. Non solo perché se n’è andato a soli trentaquattro anni, in piena attività – ai piloti può capitare, fa parte del gioco. Ma perché era un pilota che si ostinava a invocare, nel giudizio delle qualità professionali, la considerazione per l’elemento umano. Ecco perché ci manca tanto, a quasi trent’anni di distanza.
Manca a tutti. Agli appassionati di sport, ai tifosi di una Formula 1 che, dopo la sua scomparsa, non è mai più stata la stessa; al nostro presente, che avrebbe bisogno di veri, limpidi eroi.

 

Leo Turrini, giornalista e scrittore, da oltre trent’anni racconta vittorie e sconfitte della Ferrari e, per il gruppo Poligrafici, i grandi eventi dello sport. Per Compagnia editoriale Aliberti ha pubblicato Il pirata e il cowboy. Pantani e Armstrong, le storie maledette.

 

 

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L’altro allo specchio – A cura di Marco Vincenzo Ambrosi

Prefazione di Dacia Maraini

Racconti firmati da grandi autori contemporanei ispirati alle incredibili storie di studenti neo arrivati in Italia.

 

 

Sono tutti giovanissimi i ragazzi intervistati da Marco Ambrosi, non hanno nemmeno vent’anni. Sono arrivati da lontano, dalla Cina, dal Ghana, dalla Nigeria. E ora imparano l’italiano, in scuole italiane. Cosa vuol dire sentirsi straniero? Alcuni di questi ragazzi non hanno mai visto gente con la pelle di un altro colore, non hanno mai sentito il suono di un’altra lingua, è come sbarcare su un altro pianeta. Eppure, leggendo queste storie inventate che sembrano più vere di quelle raccontate da loro, si ha la netta impressione che tutte queste diversità possono diventare davvero come un grande regalo: l’occasione di allargare i nostri orizzonti, di guardare oltre i confini di un Paese, di una nazione, per sentirci a buon diritto cittadini del mondo.

Dalla prefazione di Dacia Maraini

Con i racconti di Valerio Aiolli, Marco V. Ambrosi, Silvia Antenucci, Francesca Barbieri, Glenda Bertozzi, Roberto Bonfanti, Enzo Fileno Carabba, Danilo Chirico, Daniele Comberiati, Silvia Di Giacomo, Anna Maria Falchi, Nader Ghazvinizadeh, Massimo Ghiacci, Leonardo Gori, Francesca Manini, Luca Martini, Giacomo Mazzariol, Gianluca Morozzi, Francesco Palmisano, Lo Stato Sociale, Marco Vichi, Peppe Voltarelli.

 

Marco V. Ambrosi (Vibo Valentia, 1979), insegnante di italiano e storia, musicista e operatore culturale. Ha curato per Rubbettino Editore Ad esempio a me piace. Un viaggio in Calabria e Musica contro le Mafie. Inoltre ha curato per il «Mucchio Selvaggio» le compilation omaggio ai cantautori italiani. Chitarrista e com- positore, suona nella band Nuju, con la quale ha pubblicato cinque album e gira per l’Italia e per l’Europa.

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